A due anni di distanza dalla pubblicazione delle Linee guida nazionali per la VIncA solo una parte delle Regioni e Province autonome italiane le ha adottate e poche di esse lo hanno fatto in modo pienamente conforme.
È quanto affermano l’Associazione Analisti Ambientali (AAA), la Lipu e il WWF Italia in un report che analizza in modo approfondito il recepimento da parte delle Regioni e delle Province autonome delle ‘Linee guida nazionali per la Valutazione di Incidenza (VIncA)’ adottate con Intesa Stato-Regioni nel novembre del 2019.
Lo scopo del report, aggiornato al 31 dicembre 2021, è quello di rilevare se le principali novità introdotte con le Linee guida nazionali e soprattutto i temi di interesse degli stakeholder, quali la pubblicità della documentazione e il coinvolgimento del pubblico, siano stati o meno adeguatamente recepiti nelle norme regionali.
Dalla ricognizione effettuata, risulta che al 31 dicembre 2021, a due anni di distanza dalla pubblicazione delle Linee guida nazionali per la VIncA, soltanto nove delle Regioni e Province autonome italiane le ha adottate e poche di esse lo hanno fatto in modo pienamente conforme. Inoltre, la maggior parte delle Regioni che non hanno ancora adottato le Linee guida presentano una normativa in materia di VIncA che si discosta notevolmente da quanto disposto dal documento nazionale.
“Le Linee guida nazionali – affermano AAA, Lipu e WWF – fanno riferimento alle sentenze della Corte di giustizia europea riguardo alla gestione dei siti della rete Natura 2000, inoltre la loro approvazione rientra negli impegni assunti dall’Italia con la Commissione europea per l’archiviazione dell’EU Pilot 6730/14/ENVI”.
“Pertanto la non conformità della normativa delle Regioni e delle Province autonome rispetto alle Linee guida – proseguono le associazioni – si traduce di fatto in una violazione delle direttive comunitarie sulla tutela degli ecosistemi e per la salvaguardia della biodiversità”.
I siti della rete Natura 2000 sono scrigni di biodiversità e la loro integrità garantisce la tutela dell’intero patrimonio naturale italiano. E siccome la VIncA è lo strumento stabilito dalla direttiva “Habitat” per prevenire i danni che l’azione umana potrebbe arrecare agli habitat e alle specie della rete è importante che siano assicurate la qualità e l’efficacia delle valutazioni e la loro uniformità di applicazione in tutte le regioni biogeografiche europee.
“La pubblicità e un’elevata qualità degli studi di incidenza – sottolineano AAA, Lipu e Wwf – vanno sicuramente nella direzione di una semplificazione delle procedure autorizzative, permettendo ai portatori di interesse di esprimere le loro osservazioni per tempo e facilitando le autorità competenti nella valutazione di proposte.
“È perciò importante – concludono le associazioni – un sollecito e completo allineamento delle Regioni e delle Province autonome a quanto hanno sottoscritto con l’Intesa del 2019”.