“Spesso buono oltre”: la nuova etichetta UE contro gli sprechi alimentari

Secondo Eurostat il 55% degli sprechi alimentari causato dalle famiglie
3 Aprile 2023

Le vecchie etichette sulle date di scadenza verranno affiancate dalla nuova dicitura “Spesso buono oltre”. Questa la recentissima decisione dell’Unione Europea per continuare la lotta contro gli sprechi alimentari, in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi prefissati con il Green Deal.

All’interno dell’accordo europeo si trova infatti laFrom farm to fork, una strategia che ha lo scopo di migliorare i sistemi alimentari in un’ottica di rispetto dell’ambiente. Il fine ultimo della Commissione è quello di ridurre gli sprechi attraverso l’introduzione di una serie di obblighi giuridici vincolanti.

I dati degli ultimi anni in questo ambito sono motivo di non poche preoccupazioni a livello globale, e la nuova etichetta ne rappresenta una delle tante strategie di risposta.

Spreco alimentare in Europa: a quanto ammonta secondo Eurostat 

Ma a quanto ammonta lo spreco alimentare in Europa? I dati di Eurostat ben evidenziano il problema a livello Europeo, che poco si distacca dai dati globali. Lo spreco alimentare ruota attorno ai 127 chili pro capite e i principali responsabili, secondo i dati del 2020, vengono individuati soprattutto in ambito domestico: il 55% degli sprechi alimentari è causato dalle famiglie, con circa una media di 70kg per abitante. Per quanto riguarda il resto della filiera alimentare, i dati di Eurostat sottolineano come i rimanenti kg si suddividano in:

  • 14 kg per abitante per i settori della produzione primaria
  • 23 kg per abitante per i settori della fabbricazione di prodotti alimentari e bevande
  • 12 kg per abitante per i settori del servizio della ristorazione
  • 9 kg per abitante per i settori della vendita al dettaglio e la distribuzione di altri prodotti alimentari

In totale, i rifiuti prodotti in Europa nel 2020 sono stati 57 milioni di tonnellate.

La proposta

Per far fronte così al problema degli sprechi, la Commissione Europea ha proposto agli Stati membri una modifica delle norme sulla data di scadenza con l’introduzione dell’etichetta “Spesso buono oltre”. I consumatori, sovente confusi dalle vecchie diciture, – il 10% degli sprechi è attribuibile ad una scorretta interpretazione delle stesse – potrebbero così migliorare il proprio processo decisionale durante la consumazione di un alimento grazie a una maggiore chiarezza sulle date da rispettare.

L’iniziativa nasce in realtà nel 2021 dall’azienda Too good to go che aveva lanciato sul mercato 10 milioni di prodotti con la stessa dicitura.

Ad oggi, non sono pochi i cibi che potrebbero presentare questa etichetta: tra questi soprattutto pane, affettati e confetture. Si tratta di tutti quei prodotti che possono essere salvati con la giusta conservazione. Evitare di buttare il cibo che potrebbe risultare ancora buono richiederà al consumatore finale un attento sforzo per valutare rischi e conseguenze di qualsiasi atteggiamento nei confronti di questo – che sia mangiarlo o buttarlo.

Alla luce di tutto ciò, è utile riportare i risultati del panel di 142 cittadini europei, scelti su base casuale, che hanno presentato 23 raccomandazioni per ridurre lo spreco alimentare. Tra i principali consigli, la necessità di una più efficiente collaborazione nella catena del valore, un maggiore impegno e un cambiamento radicale nei comportamenti di tutti.

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